Skeptostory Ep.8

Skepto 8: un tuffo a cuor leggero in un oceano infinito di cortometraggi; spazio alle storie dei migranti, donne in lotta e From Oil to After Oil

Perchè la vita è troppo corta: è lo slogan che campeggia su manifesti e t-shirt creati ad hoc da Riccardo Plaisant per l'ottava edizione dello Skepto; un cordiale invito a tuffarsi, senza tentennamenti, nell'oceano rappresentato dalle decine e decine di proiezioni in programma dal 10 al 13 maggio.
Come al solito, i lavori selezionati con cura dallo staff riusciranno a soddisfare nel migliore dei modi l'appetito cinematografico e la curiosità dei numerosissimi appassionati che puntualmente fanno tappa fissa nel quartiere Marina per gustarsi, sino all'ultimo secondo, le tantissime proposte di uno dei festival in assoluto più amati della città. Una fan-base in costante, continua crescita pronta ad invadere, come di consueto, gli spazi dell'Hostel Marina e dell'Auditorium Comunale sin dal primo giorno.
L'imperativo è categorico: non c'è tempo da perdere; normale quindi che si sparino subito due colpi da novanta: l'esordio è affidato ai ventiquattro minuti di "Disco Volante" di Matteo Incollu, girato proprio a Cagliari, che strappa consensi e applausi a scena aperta con una storia divertente e leggera, ambientata in uno dei luoghi cult della movida del capoluogo. Si prosegue di gran carriera con "Life Sucks! But at least i've got the elbows", scritto a quattro mani da Nicola Piovesan e Matt Willis-Jones, frutto succosissimo di una collaborazione germogliata proprio in seno alla manifestazione; un motivo in più per essere orgogliosi del proprio lavoro, la conferma più evidente che la strada intrapresa, ormai da diversi anni, è quella giusta.

Se questo è l'antipasto, facile prevedere cosa succederà in seguito.

Il secondo giorno si apre con una carrellata di opere di grandissima attualità:”Sopravvissuti – (S)tracciando i confini” è dedicato interamente a tutte quelle persone costrette ad abbandonare il proprio paese natale a causa di guerre e miseria per cercare rifugio altrove, e che approdano spesso, non senza grossissime difficoltà, anche in Sardegna: “Storie di Migrantes”, di Alessandro Aramu e Carlo Costantino Licheri risulterà il più votato dalla giuria popolare. Massimiliano Mazzotta invece presenta “From Oil to After Oil”, una rassegna di cinema indipendente che punta tutto su sostenibilità ambientale e diritti umani, aspetti a cui lo Skepto ha da sempre riservato grande attenzione.
Spicca anche la sezione rivolta al mondo femminile e alle battaglie quotidiane delle donne per l'emancipazione e la parità di diritti. Immancabile ormai, per uno degli appuntamenti più attesi, la parentesi a tinte rosso fuoco del “Fish&Chips”, festival che fa dell'erotismo e dell'arte della seduzione in genere il suo piatto principale.

Il venerdì Skepto abbraccia i giovani, con il Matinée esclusivo per le scuole: si parla, tra l'altro, di Social Media e delle problematiche correlate; non mancano i workshop, con “Indòru” di Emanuele Contis, Alessandro Coronas e Andrea Granitzio, boutique sonora specializzata nella produzione di musiche originali e nell'editing audio a 360°. Si prosegue a gran ritmo con i videoclip, dove spicca “Dimenticare Burroughs” dei veterani Dorian Gray di Davide Catinari e “Invisibile” dei La Pioggia, diretto dal giovane Fabio Ortu.

L'ultima giornata è ovviamente riservata ai cortometraggi finalisti e, dunque, ai vincitori. La giuria internazionale, composta tra l'altro dagli inglesi Matthew Butler e Tori Hartz di “Fizz and Ginger Films” e dalla belga Ilknur Cenzig, esprime il suo verdetto: al primo posto si piazza “A moment” dell'iraniano Naghi Nemati; Donato Sansone, invece, trionfa con “Journal Animè” come “Best Animation”. Il “Premio Speciale Alberto Signetto” va invece allo spagnolo Juan Antonio Moreno Amador con “Palabras de Carmelo”, “Decorado” di Alberto Vàzquez lascia tutti senza parole nella sezione “Skeptyricon”. Menzione speciale per il bellissimo “A casa mia” di Mario Piredda; tra i più apprezzati anche “Deu ti amu!” di Jacopo Cullin.