Skeptostory Ep.7

Lo Skepto aggiunge un pizzico di peperoncino con il “Fish&Chips”, Nicola Guaglianone entra a far parte della grande famiglia del festival

Tanti sette, incastrati tra di loro, a formare una cinepresa: Riccardo Plaisant, grafico ufficiale di Skepto sin dai tempi della seconda edizione e vera e propria colonna portante dell'intera manifestazione, ci tiene a sottolinearlo: i protagonisti del festival sono sempre loro, i cortometraggi, tutto il resto può anche passare in secondo piano.
Ce n'è davvero per tutti i gusti, come al solito la varietà dell'offerta è una garanzia, per decine di percorsi possibili: che ognuno segua il proprio istinto, il resto è piuttosto semplice, bisogna solo accaparrarsi un posto e lasciarsi travolgere dallo spettacolo. In caso di disorientamento, niente panico: durante gli Aperitivi Cinematografici, di cui è immediatamente diventato un ingrediente fondamentale, Daniele Lucca,
già nei panni di presentatore dal 2011 e giurato fidatissimo, vi guida, passo dopo passo come un provetto Virgilio, alla scoperta delle perle in programma per un cartellone di eventi davvero ricchissimo.
L'altissima qualità dei lavori presentati al pubblico è un punto fermo imprescindibile, una garanzia ormai: si parte con il botto, l'esordio è affidato a due opere provenienti dalla Svezia, "Requiem" e "Ensamheten", presentati entrambi dal regista Goblin Mikkanen, poi si vola in Spagna, con "Teatro", piccola perla drammatica prodotta, tra gli altri, da Antonello Novellino, amico di lunga data e affezionatissimo alla kermesse cagliaritana. A tarda sera, invece, è il turno del madrileno Javier Chillon, al suo debutto in giuria, di cui verranno proiettati "They all will die in space" e "Die Schneider Krankheit".

La prima grande novità si materializza nel pomeriggio del secondo giorno, con la sezione speciale "SkeptOutOfJail", dedicata alle storie legate al carcere. Confermatissimi, tra gli altri, gli appuntamenti con la Sardegna Film Commission e la panoramica di assoluto livello sulla sostenibilità ambientale. La notte invece diventa piccante, come non mai: la dolcissima Chiara Pellegrini offre un assaggio del suo "Fish&Chips Festival" direttamente da Torino, per una selezione di pellicole roventi dal taglio erotico che scalda gli animi con classe e personalità.
Immancabile la finestra sul mondo degli adolescenti, sette i corti per la categoria fuori conscorso "SkepTeen", oltre ai cinque selezionati per la "Sezione Speciale Scuole".
Il venerdì invece, si celebra la collaborazione con il “Piemonte Movie”, con Gabriele Diverio, a seguire il workshop di Antonella Perillo, su “Comunicazione Audiovisiva e Filmmaking” e le relative opportunità lavorative per i film-maker.
La giornata del sabato riserva numerosissime sorprese, a partire dai Docu-Short in corsa per il “Premio Speciale Alberto Signetto”, passando per l'incontro con Nicola Guaglianone, autore e co-sceneggiatore del celebratissimo lungometraggio “Lo chiamavano Jeeg Robot”, che entra così prepotentemente nella Skepto-Family: un'esperienza che gli porterà fortuna, come amano sottolineare gli organizzatori, considerando il successo ottenuto ai “David di Donatello” dello stesso anno.
Non mancano i nomi importanti in giuria, per una delle edizioni più divertenti e spumeggianti di sempre: da Barcellona Alex Blasco, fondatore del “Fascurt Film Festival”, gli italiani Alessandro Bonifazi, produttore tra l'altro di “La leggenda di Kaspar Hauser”, Mariuccia Ciotta, l'immancabile Alessandro Ippolito e il giovane e talentuoso Nicola Piovesan; graditissimi, inoltre, i ritorni di Roberto Silvestri e dell'istrionico Matt Willis-Jones.

Si chiude, doverosamente, con le premiazioni: al primo posto per i Best-Short si piazza “Dissonance” del tedesco Till Nowak che sbaraglia la concorrenza con un mix di diverse tecniche e generi; nella categoria “Best Animation” vince “We can't live without cosmos” del russo Konstantin Bronzit mentre l'austriaco Bernhard Wenger si aggiudica la medaglia d'oro per quanto riguarda i documentari. Al cinese Bin Li, invece, il “Premio Speciale Human\Nature”. L'ormai celebre “Skeptyricon” vede trionfare “Manoman” di Simon Cartwright; saranno infine gli studenti della 3^O del Liceo "Laura Bassi" di Bologna, sotto l'attenta supervisione di Roberto Guglielmi, a sbancare la categoria riservata alle scuole con "Siamo tutti in transizione". Da segnalare anche il grande successo riscosso dall'americno Gordy Hoffman con il suo "Dog Bowl", oltre a "Bikini" di Oscar Bernacer, il più votato dal pubblico. Tra i lavori degli autori sardi, spicca "Tempos" del giovanissimo Gabriele Incollu.