Skeptostory Ep.1

...La storia ha inizio con un pacchetto proveniente dall'Iran. Dentro c'è un DVD, si tratta del primo cortometraggio iscritto ufficialmente allo Skepto Film Festival...

Corre l'anno 2010: Skepto è un'associazione culturale appena nata, frutto della passione per il cinema, la fotografia e le arti visive in genere dei suoi componenti. Il nucleo originario è composto da persone che collaborano tra di loro in altri ambiti lavorativi ma che all'improvviso sentono l'esigenza di avventurarsi in un viaggio tutto nuovo: il pretesto è il crescente interesse che monta attorno al cortometraggio, l'obiettivo principale è quello di condividere questo grande amore con gli altri, in maniera semplice, informale e, perchè non sottolinearlo, gratuita.

Ci sono tantissimi sostantivi che descrivono piuttosto bene l'idea che anima il progetto nelle sue primissime fasi: un gioco, uno scherzo, un laboratorio, un esperimento. L'entusiasmo è un combustibile preziosissimo, aiuta a buttare il cuore oltre l'ostacolo, anche perchè le difficoltà non mancano di certo: per prima cosa nessuno di loro si è mai cimentato in un'impresa di questo genere e i punti di riferimento a cui ispirarsi sono pochissimi, almeno a livello regionale. Il primo passo è quello di invitare i vari film-makers a partecipare all'iniziativa: senza il loro contributo, del resto, non si può procedere. Rispondono in tanti, le cose vanno addirittura molto meglio delle aspettative: arriveranno più di 100 opere, provenienti da vari Paesi, alcuni anche lontanissimi; a quel punto non resta altro da fare che rimboccarsi le maniche e selezionare i filmati che accederanno alle fasi finali della rassegna e verranno proiettati in pubblico.

Il lavoro da fare, comunque, è ancora tanto. Le date del festival, per il resto, sono già segnate sul calendario: 25, 26 e 27 febbraio, ma la location adatta non si riesce proprio a trovarla. Sino a quando scocca la scintilla, l'intesa perfetta con l'Hostel Marina, incastonato al centro di uno dei quartieri più antichi e movimentati della città: da quel momento, il festival trova la sua casa, la sua base, per un rapporto che nel corso degli anni si è consolidato ulteriormente, sino a trasformarsi in un connubio indissolubile. Il più è fatto.

La conferma che la strada intrapresa è quella giusta arriva proprio dai registi e dai vari addetti ai lavori che chiedono spontaneamente di partecipare, in prima persona, all'evento: è il caso, ad esempio, dell'italo tunisino Hedy Krissane, in corsa con il suo "Ali di cera"e dell'inglese James Rumsey, che si aggiudicherà il primo premio nella categoria "Short" con il bellissimo "Milk Man" e diventerà poi uno dei più grandi fan della manifestazione, un vero e proprio colpo di fulmine, l'atmosfera rilassata ed informale che si percepisce in tutte le serate saranno le cause principali in questo senso, per un rapporto di stima e amicizia destinato a perdurare negli anni. Per completare il quadro, manca solo un dettaglio: il budget per mettere in piedi l'iniziativa è piuttosto ridotto, in regime di auto produzione, del resto, si è costretti ad arrangiarsi con l'ingegno, così l'impianto audio viene chiesto in prestito ad alcuni gruppi musicali della scena punk-hard core locale.

Missione compiuta su tutti i fronti, dunque, e i tantissimi applausi raccolti durante le premiazioni dei cortometraggi vincitori sono la ricompensa più dolce e gradita.