Food&Drink@Skepto

 

Mettete da parte il silenzio in sala, seduti al buio sulle poltroncine di velluto.

Il cinema qui da noi si vive in maniera diversa. Certamente senza proiezioni non ci sarebbe il festival, ma senza il buon vino e l’ottimo cibo gustati assieme ad amici vecchi e nuovi lo Skepto non sarebbe lo Skepto.

Lo sanno i tanti che si sono appassionati alla nostra manifestazione proprio per questo e che ogni anno tornano con piacere da tutta Europa per vivere qualche giornata lontano da tutto, immersi soltanto nella loro passione per il cinema.

  Skepto da mangiare

A sfamare gli amanti dello Skepto ci pensano invece gli chef. Lo scorso anno c’era lo stellato Roberto Petza di S’Apposentu, con un menù pensato apposta per il festival. Quest’anno toccherà invece a Luigi Pomata, il mago carlofortino dei fornelli.

Luigi Pomata, ultimo di una stirpe di tre generazioni di cuochi, ha lavorato con importanti chef in giro per il mondo prima di riportare il suo talento in Sardegna dove ha aperto il suo locale affacciato sul porto di Cagliari. Qui, il suo esaltare i sapori tradizionali con tocchi esotici e internazionali gli è valso numerosi riconoscimenti tra cui il primo premio Art of Menù e il secondo posto al Gualtiero Marchesi Award.

 

Skepto da bere

Un calice di bianco o di rosso aiutano ad animare la discussione durante gli aperitivi cinematografici, dedicati all’incontro dei protagonisti con il pubblico e all’approfondimento delle tematiche d’attualità nel mondo della celluloide.

Lo Skepto Film Festival sin dalla prima edizione è caratterizzato da importanti momenti conviviali che sarebbero stati impossibili senza l’apporto degli amici vicini e lontani: i piemontesi dell’Azienda vitivinicola Santa Clelia e i sardi delle cantine  Colline del vento.

Grazie a loro, anche quest’anno al Festival sarà possibile gustare tra gli altri l’Erbaluce piemontese del Canavese, vino pregiato di antichissime origini, prodotto nei dodici ettari di Santa Clelia e il canonau delle Colline del Vento, proveniente direttamente da cinque ettari di vigna piantata con metodi antichi su una collina affacciata sullo splendido mare di Villasimius.